24 novembre 2022 — Comunicato stampa

Il settore finanziario svizzero investe nella crisi climatica

Gli investimenti e i finanziamenti offerti e realizzati dalle casse pensioni, dalle assicurazioni, dalle banche e dai gestori patrimoniali svizzeri alimentano la crisi climatica invece di sostenere il nostro Paese nel raggiungimento dei suoi obiettivi climatici: lo dimostrano i test della compatibilità climatica pubblicati oggi dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

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PACTA Sustainable Finance Bild
  • Dal 2017 l’UFAM analizza se i portafogli finanziari svizzeri sono in linea con l’obiettivo climatico di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi concordato a livello internazionale. I test condotti con il metodo PACTA (da Paris Agreement Capital Transition Assessment) rappresentano un valido strumento per misurare la compatibilità climatica del settore finanziario svizzero.
  • I risultati pubblicati oggi confermano che il settore finanziario svizzero non ha ancora raggiunto l’obiettivo emissioni nette zero.
  • Emerge inoltre che la partecipazione su base volontaria e la divulgazione parziale dei risultati dei test non hanno portato al risultato sperato.
  • Per evitare che l’Accordo di Parigi si trasformi in una "missione impossibile", il WWF ritiene che siano necessari obiettivi vincolanti, piani climatici credibili e la massima trasparenza possibile sull’attuazione degli obiettivi fissati e sul loro successo.

Citazione di Stephan Kellenberger, esperto di finanza sostenibile per WWF Svizzera
«Continuare a investire in aziende che promuovono i combustibili fossili non è compatibile con l’obiettivo climatico di 1,5 gradi, oltre ad essere un atteggiamento irresponsabile. È giunto il momento che la nostra piazza finanziaria contribuisca agli impegni presi dalla Svizzera nell’ambito dell’Accordo sul clima di Parigi».

La vuota promessa di abbandonare gli investimenti nelle energie fossili
Riorientando i flussi finanziari, gli operatori del settore hanno la possibilità di plasmare l’economia rendendola sostenibile e pronta ad affrontare le sfide del futuro. Tuttavia, il settore finanziario svizzero investe a livello globale ancora troppo nell’espansione delle energie fossili come il petrolio o il gas naturale. Inoltre, gli istituti finanziari riscaldano ancora due terzi dei loro edifici con combustibili fossili. Il rapporto dell’UFAM dimostra che vi è ancora un grande divario tra le dichiarazioni rilasciate a questo proposito e le misure attuate nella pratica dal settore finanziario. Attualmente viene esercitata una forte pressione sugli operatori finanziari ma anche sulla politica, affinché faccia in modo che il settore finanziario svizzero intraprenda finalmente un percorso verso la neutralità climatica.

Link al test di compatibilità climatica dell’UFAM: https://www.bafu.admin.ch/bafu/de/home/dokumentation/medienmitteilungen/anzeige-nsb-unter-medienmitteilungen.msg-id-91898.html

Contatto: Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, susanna.petrone@wwf.ch, 076 552 18 70