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due leoni
Ritorno
27 gennaio 2023

Il re degli animali è braccato

Vivere con il leone nella regione di Kaza: scopri come il cambiamento climatico sta minacciando l'habitat di questo maestoso animale e come il WWF sta lavorando con la popolazione locale per proteggerlo.

La principessa della savana

Non è ancora regina degli animali. Alla sua imponente statura di secondo grande felino manca ancora qualche centimetro di altezza alle spalle. II suo ruggito non rimbomba ancora per chilometri e chilometri. La giovane leonessa è infatti adolescente: in questo pomeriggio nella savana, è un facocero che spunta non lontano dal suo branco a suscitarne l’interesse. L’unica cosa che si vede è la sua codina, che si erge come un vessillo sopra l’erba fitta e procede lentamente. La giovane leonessa si avvicina quatta quatta, la piccola coda del facocero si allontana della stessa distanza: quando la leonessa si ferma, si blocca anche il facocero; quando lei si allontana, lui si riavvicina. Stanno giocando? Si punzecchiano? «Non sappiamo cosa pensino gli animali, però sono sempre affascinanti da guardare», racconta Doris Calegari, ex responsabile della conservazione delle specie presso il WWF Svizzera, che durante una visita di progetto li ha osservati giocare al "gatto e al topo". A un certo punto la giovane leonessa ne ha abbastanza. Non ha bisogno della preda: il suo branco ha già catturato un’antilope durante la giornata, ha mangiato abbondantemente e ora giace rilassato sull’erba. Anche la giovane leonessa si risdraia.

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Löwin liegt im Gras in Kaza

La socialità del grande felino

I leoni sono gli unici felini veramente sociali. Vivono in branchi composti in media da quattro o sei femmine e dai loro cuccioli, a loro volta guidati da un singolo maschio o da un gruppo fino a sette maschi. Un tempo l’habitat del leone si estendeva dal Nord Africa all’Asia sudoccidentale e dall’Europa fino al Medio Oriente e all’India. Oggi si trovano solo in alcune zone dell’Africa a sud del Sahara e in un piccolo territorio dell’India occidentale.

Ad esempio, nella Kavango-Zambezi Transfrontier Conservation Area (Kaza):

Estinzione delle specie: presto sarà troppo tardi!

Il leone fa parte di un ecosistema complesso in cui ogni specie è un pezzo importante di un grande puzzle. Grazie a una ricca biodiversità, la natura è in grado di svolgere molte funzioni vitali anche per noi esseri umani. Ad esempio, gli animali selvatici erbivori come il rinoceronte riducono la quantità di erba nel paesaggio, arginando l’avvampare degli incendi e ne smorzano l’intensità. Un altro esempio: le feci e l’urina degli animali selvatici aumentano il contenuto di sostanze nutritive nel terreno, facendo prosperare molte piante, comprese quelle coltivate. La diversità di specie e habitat è quindi rilevante anche per noi umani, e tuttavia è in pericolo: dal 1970 le popolazioni delle oltre 4000 specie analizzate di mammiferi, pesci, uccelli, anfibi e rettili sono diminuite in media del 69%.

Nel caso dei leoni, ad esempio, la causa principale del declino di molte popolazioni è costituita dalla distruzione degli habitat: questi grandi felini sono infatti stati allontanati dal 92% del loro areale originario. L’uomo richiede sempre più terra per uso agricolo, e non di rado gli allevatori sparano o avvelenano i leoni quando attaccano le loro mandrie. Tuttavia, gli allevatori uccidono i leoni anche perché temono per la loro stessa vita. La perdita di habitat di origine antropica non riguarda solo il leone, bensì anche le sue prede: bufali, antilopi e zebre stanno diventando sempre più rari, così i grandi felini non trovano cibo. Inoltre, il bracconaggio delle prede minaccia direttamente anche i leoni, che muoiono agonizzanti nelle trappole di filo metallico e nelle tagliole che i bracconieri dispongono per gli ungulati. In tutto il mondo sono rimasti solo circa 25 000 leoni in libertà: la specie è considerata vulnerabile.

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Löwenbaby
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Löwenfamily liegt im Gras
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Eine Löwin leckt der anderen den kopf

Cambiamento climatico: un’incognita pericolosa

Finora, il cambiamento climatico non è stato la principale causa della perdita di biodiversità a livello globale, però presumibilmente la situazione è destinata a cambiare nei decenni a venire. Fino a un quinto di tutte le specie selvatiche potrebbe essere in pericolo di estinzione a causa del cambiamento climatico poiché gli habitat stanno cambiando troppo e troppo velocemente.

Insieme alle popolazioni locali

Più specie lasciamo estinguere, più l’equilibrio della natura viene messo sotto pressione. E quando gli ecosistemi non sono in equilibrio, l’impatto si ripercuote sul nostro clima, sul nostro cibo, sulla nostra sopravvivenza. La conservazione della biodiversità è una necessità.

Insieme alle popolazioni locale e a numerosi partner, il WWF sviluppa metodologie per preservare la biodiversità e rendere possibile la convivenza con animali di grandi dimensioni come leoni e elefanti senza conflittualità. Nella regione del Kaza, il paesaggio aperto è particolarmente adatto all’osservazione di questi impressionanti animali, ecco perché oltre all’agricoltura è il turismo a costituire un comparto importante. Ancora oggi, tuttavia, la popolazione rurale trae sovente profitti troppo scarsi dagli introiti del turismo, soffrendo al contempo in modo particolare quando gli animali selvatici distruggono campi e raccolti o diventano addirittura un pericolo per la vita e l’incolumità delle persone. Se le popolazioni e le comunità interessate vengono lasciate sole di fronte a questa minaccia, abbattono gli animali per proteggere se stesse e i propri raccolti. Per questo motivo il WWF sostiene gli abitanti del Kaza nella costruzione di recinti a prova di leone.

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Bauer mit löwensicherem Zaun
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elektrischer Zaun für Elefanten
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Farmer in Sambia, der sein Feld pflegt

Con i nostri partner in tutto il mondo

Questo progetto è solo un esempio delle modalità di collaborazione del WWF con le popolazioni locali a livello mondiale per la biodiversità. Contestualmente, lavoriamo con diversi partner economici per garantire che la produzione e le catene di approvvigionamento diventino più sostenibili in modo verificabile. A livello politico, ci battiamo per le aree protette, per la gestione e lo sfruttamento sostenibile delle zone cuscinetto nonché a favore di misure vincolanti contro il bracconaggio e la crisi climatica.

I nostri sforzi funzionano: negli ultimi decenni, abbiamo contribuito a salvare dall’estinzione specie come la tigre dell’Amur, il gorilla di montagna e il panda. Non è quindi troppo tardi per impegnarsi a livello internazionale e cambiare la politica, l’economia, lo sviluppo locale nonché l’impronta ecologica dell’umanità. Si tratta di un’opera impressionante, che però continua a produrre successi. Accordi internazionali, cambiamenti produttivi e di consumo e nuove aree protette di enormi dimensioni ci danno speranza. Tutto ciò dimostra che insieme possiamo tutelare e conservare la biodiversità sulla Terra.

Per un pianeta brulicante di vita

Per saperne di più sullo stato della biodiversità, è possibile consultare il nuovo Living Planet Report del WWF:

Come operiamo

Al fine di ottenere il massimo impatto possibile, operiamo su diversi livelli: proteggiamo e rigeneriamo gli habitat per le persone e le specie. Insieme alle aziende, alle istituzioni finanziarie e ai politici, siamo alla ricerca di soluzioni volte a stabilire le condizioni quadro necessarie per la protezione del nostro pianeta. Non andiamo in questa direzione da soli: abbiamo partner forti provenienti da un’ampia varietà di settori. Abbiamo bisogno di tutte e tutti.

La tua donazione fa grandi cose

Con il tuo aiuto, siamo un passo più vicini alla nostra visione: un mondo in cui le specie in pericolo e quelle che necessitano di particolare protezione possano sopravvivere nei loro habitat originari. Ciò aiuta la biodiversità, il clima e le persone.

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Panda in der Wildnis

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Afrikanische Elefanten in Kenia

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Ceramiche e ciotole di legno in una bancarella del mercato a Tabarka, in Tunisia.

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