Risultati della ricerca

Abbiamo trovato 1 risultato per la tua ricerca:
  • Rating sul clima: la Svizzera retrocede a metà classifica

    La Svizzera perde 7 posizioni rispetto allo scorso anno e ora si colloca solo al 22° posto tra i Paesi messi a confronto nel Climate Change Performance Index (CCPI) in base alle loro misure di protezione del clima.  Nella classifica dei 60 Paesi messi a confronto nel CCPI, la Svizzera retrocede dal 15° posto del 2021 al 22° posto. La Svizzera ha ottenuto valutazioni particolarmente basse nelle categorie "politica climatica nazionale", "consumo energetico pro capite" e "obiettivi di espansione delle energie rinnovabili entro il 2030" In questo modo si colloca addirittura dietro all’Egitto, alle Filippine e all’intera UE. Ora, per non restare indietro, è importante cogliere tre importanti opportunità: il referendum sul controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai, la revisione della legge sull’energia e la revisione della legge sul CO2. Citazione di Patrick Hofstetter, esperto di protezione del clima di WWF Svizzera «La Svizzera rischia di restare indietro sul piano internazionale: in questo momento è fondamentale ottenere un chiaro SÌ della popolazione alla controproposta indiretta all’Iniziativa per i ghiacciai e sfruttare la revisione della Legge sull’energia e sul CO2 per espandere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili e ridurre in modo significativo le emissioni». Le carenze della Svizzera La Svizzera ha ricevuto valutazioni basse soprattutto nelle sottocategorie obiettivi di espansione delle energie rinnovabili entro il 2030 e consumo energetico pro capite. Anche nella categoria politica climatica nazionale otteniamo una valutazione bassa - cosa che non stupisce, visto che la nostra attuale politica climatica si basa ancora sul dibattito politico del 2010, cioè molto prima dell’Accordo di Parigi sulla protezione del clima.  Non si può restare indietro In questo momento per la Svizzera è importante non restare indietro. Nel giugno prossimo sarà presentato all’elettorato svizzero il controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai: un SÌ alla controproposta significherà una riduzione netta delle emissioni di gas serra a zero entro il 2050. Anche l’attuale legge sull’energia necessita di una revisione. In concreto, le energie rinnovabili vanno ampliate in tempi rapidi e, parallelamente, in modo ecologico, sfruttando finalmente anche il potenziale di risparmio. Inoltre è necessario rivedere la legge sul CO2 allineandola all’Accordo sul clima di Parigi.   I posti dal 1° al 3° rimangono vuoti I posti dal 1° al 3° continuano a restare vuoti, visto che ancora nessun Paese si trova sulla giusta strada per arginare il riscaldamento a 1,5 gradi. Grazie alle loro ambiziose misure di protezione del clima e a una rapida espansione delle energie rinnovabili, Danimarca e Svezia sono di nuovo ampiamente in testa. Anche l’intera UE supera la Svizzera, sebbene la sua politica di attuazione dell’accordo di Parigi non sia ancora in vigore. In coda alla classifica troviamo i principali produttori di petrolio e gas Kazakistan, Arabia Saudita e Iran. ---- Informazioni sull’indice di protezione climatica: l’indice sulla protezione climatica (Climate Change Performance Index, CCPI), pubblicato da Germanwatch, Climate Action Network e dal NewClimate Institute, è una classifica di 59 Paesi e dell’intera UE, che insieme sono responsabili di circa il 90% delle emissioni globali di gas serra. Le quattro categorie valutate sono: Emissioni di gas serra (40%, aggiornamento al 2021), Energie rinnovabili (20%, aggiornamento al2020), Consumo energetico (20%, aggiornamento al 2020) e Politica climatica (20%, aggiornamento al 09/2022).  Quest’ultima si basa sulle valutazioni di esperti di organizzazioni e think tank dei rispettivi Paesi. Quest’anno circa 450 esperti hanno partecipato per stilare la classifica. Link al Report CCPI 2023 e alla grafica.  Contatti: Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, 076 552 18 70, susanna.petrone@wwf.ch Patrick Hofstetter, esperto sul clima WWF Svizzera (intervista possibile in tedesco ed inglese), 044 297 22 77, patrick.hofstetter@wwf.ch  
    /it/media/rating-sul-clima-la-svizzera-retrocede-a-meta-classifica
  • Il WWF è preoccupato – Il Consiglio federale si piega davanti alla BNS

    Nel rapporto in adempimento al postulato pubblicato oggi, il Consiglio federale affranca la Banca nazionale svizzera dagli obiettivi di sviluppo sostenibile. Secondo il Consiglio federale, la politica monetaria e valutaria della BNS non deve coincidere con il perseguimento degli obiettivi ambientali e di sviluppo sostenibile.
    /it/media/il-wwf-e-preoccupato-il-consiglio-federale-si-piega-davanti-alla-bns
  • Abbandonare la compensazione di CO2

    Una guida del WWF per le aziende mostra l’utilità di finanziamenti aggiuntivi a favore del clima e come sia possibile stimare realisticamente i costi dell’impatto climatico secondo il principio del «denaro per tonnellata». La Conferenza mondiale sul clima in Egitto mette in luce anche gli sforzi delle aziende per la protezione del clima. Tuttavia, esse troppo spesso si affidano ancora soltanto alla compensazione delle emissioni, cosa che alla COP 27 è stata aspramente criticata dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. «L’acquisto di crediti di CO2 non è una misura sufficiente per proteggere il clima», afferma Lene Petersen, esperta di protezione del clima di WWF Svizzera, e aggiunge: «È quanto mai urgente sviluppare un nuovo modello di finanziamenti aggiuntivi in favore del clima». Ma come possono le aziende mettere a disposizione fondi aggiuntivi per finanziare la protezione del clima a livello globale? Elaborata congiuntamente da WWF Svizzera e Germania, la nuova guida del WWF «PRONTI PER PARIGI. Un nuovo modello per la compensazione delle emissioni di CO2: come le aziende dovrebbero finanziare la protezione del clima» (disponibile solo in inglese con il titolo FIT FOR PARIS - Replacing Kyoto-style CO2 offsetting: How companies should finance additional climate action), mostra come ciò può funzionare senza greenwashing e slogan puramente pubblicitari come «climaneutrale». Petersen afferma: «Per le aziende la cosa più importante rimane ridurre le emissioni di gas serra secondo un obiettivo climatico basato su evidenze scientifiche e lungo l’intera catena del valore, cioè dall’ambito 1 al 3. Solo così le loro strategie climatiche saranno “Pronte per Parigi”. E solo in questo modo il mondo avrà la possibilità di rimanere entro il limite di 1,5 gradi stabilito dall’Accordo di Parigi». Tuttavia, per le aziende i finanziamenti aggiuntivi in favore del clima sono una componente importante delle strategie climatiche compatibili con Parigi. Se vogliamo che il mondo arrivi all’obiettivo zero emissioni nette di serra entro il 2050 è necessario colmare un enorme deficit finanziario di diverse centinaia di miliardi di dollari. «Le aziende possono contribuire a colmare questo deficit e a raggiungere l’obiettivo globale emissioni nette zero. Per farlo, devono ridurre le loro emissioni future e allo stesso tempo assumersi la responsabilità finanziaria per quelle che continuano a generare», dichiara Petersen. Se le aziende vogliono contribuire a una decarbonizzazione globale più rapida in veste di cosiddetti «Climate Steward», devono mettere fine alle dubbie dichiarazioni di neutralità frutto del principio «tonnellata per tonnellata». «L’ideale sarebbe tradurre tutte le emissioni che si continuano a generare in costi concreti dell’impatto climatico» afferma Petersen. Secondo l’Agenzia Federale tedesca per l’Ambiente, attualmente tali costi si aggirano intorno a 200 franchi per tonnellata di CO2. Con emissioni iniziali elevate, questo calcolo può arrivare a somme consistenti; per questo motivo la guida del WWF raccomanda di aumentare gradualmente il prezzo stimato del CO2 e di prendere in considerazione a poco a poco tutte le emissioni di gas serra. Il budget quantificato viene quindi investito in progetti di protezione del clima diversificati, ad esempio in programmi Landscape e soluzioni nature-based. Così facendo, il più efficace finanziamento basato su quello che possiamo definire «denaro per tonnellata» va a sostituire gradualmente il vecchio principio della «tonnellata per tonnellata». In questo modo i «Climate Steward» sostengono la trasformazione sistematica e danno un prezzo realistico ai loro danni al clima, invece di usare metodi dubbi per compensare retroattivamente le emissioni: si tratta di una base importante per mettere in piedi strategie climatiche aziendali compatibili con Parigi. Ulteriori informazioni Link Guidance (tedesco) Link versione breve (inglese) Contatto Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, 076 552 18 70, susanna.petrone@wwf.ch Lene Petersen, WWF Svizzera, esperta di protezione del clima (intervista possibile in tedesco, inglese e francese), 044 297 21 84, lene.petersen@wwf.ch
    /it/media/abbandonare-la-compensazione-di-co2
  • Vertice ONU sul clima: il WWF Svizzera chiede che vengano ridotte più rapidamente le emissioni di gas serra

    In occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in Egitto, il WWF si batte affinché le emissioni globali di gas serra vengano ridotte più rapidamente e chiede che la Svizzera si assuma una parte equa dei pagamenti di compensazione in favore dei Paesi particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici.
    /it/media/vertice-onu-sul-clima-il-wwf-svizzera-chiede-che-vengano-ridotte-piu-rapidamente-le-emissioni-di-gas
  • Il settore finanziario svizzero investe nella crisi climatica

    Gli investimenti e i finanziamenti offerti e realizzati dalle casse pensioni, dalle assicurazioni, dalle banche e dai gestori patrimoniali svizzeri alimentano la crisi climatica invece di sostenere il nostro Paese nel raggiungimento dei suoi obiettivi climatici: lo dimostrano i test della compatibilità climatica pubblicati oggi dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).
    /it/media/il-settore-finanziario-svizzero-investe-nella-crisi-climatica
  • Inversione di tendenza in vista per gli squali, renne quasi senza scampo

    Vincitori e vinti del 2022: per renne, rinoceronti bianchi, pinguini imperatori e lepri comuni il 2022 non è stato un anno positivo. Il bilancio annuale del WWF presenta però anche buone notizie, ad esempio per tigri, ara di Spix, gipeti e megattere. L'accordo mondiale per la conservazione della natura di recente adozione fa ben sperare che la crisi delle specie possa venire fermata: la sua attuazione sarà decisiva per un pianeta su cui valga la pena vivere. Secondo il Living Planet Report 2022, dal 1970 le popolazioni di vertebrati prese in analisi sono diminuite in media del 69% in tutto il mondo.  L’elenco della Lista Rossa Internazionale dell'IUCN include ad oggi oltre 42.100 specie di flora e fauna designate come minacciate, ovvero quasi il 30% della totalità delle specie rilevate in loco. Il WWF ripone grandi speranze nella Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità, sottoscritta da 196 Paesi (Svizzera inclusa) e che stabilisce l'obiettivo di conservare almeno il 30% delle terre, delle acque dolci e dei mari del mondo. Il seguente elenco del bilancio annuale del WWF è un estratto della situazione attuale a carattere non esaustivo; tra vincitori e vinti figurano anche ulteriori specie.
    /it/media/inversione-di-tendenza-in-vista-per-gli-squali-renne-quasi-senza-scampo
  • Ciò che conta è la coesistenza di persone e lupi

    Le associazioni ambientaliste Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzero rinunciano al referendum contro la revisione della legge sulla caccia. Nel dicembre 2022, il Parlamento ha perso l'occasione di varare una legge tecnicamente convincente che avrebbe permesso di regolare i lupi con un chiaro riferimento ai danni, affrontando così in modo più efficace le sfide dell'agricoltura e dell’economia alpestre. Ciononostante, la coesistenza con il lupo può avere successo sulla base della legge che è appena stata approvata. Risulta decisiva la regolamentazione attraverso un'ordinanza sulla caccia che non metta in pericolo la popolazione di lupo e rafforzi ulteriormente la tutela delle greggi, nonché la sua attuazione congiunta da parte di alpigiani, agricoltori, guardie forestali, ambientalisti, cantoni e comuni.
    /it/media/cio-che-conta-e-la-coesistenza-di-persone-e-lupi
  • SÌ alla legge sugli obiettivi in materia di protezione del clima

    Domani l’UDC presenterà il referendum. Per il WWF non ci sono dubbi: la nostra posizione è un chiaro SÌ al controprogetto indiretto all’iniziativa per i ghiacciai. Diciamo SÌ alle misure di protezione del clima, che sono più che mai necessarie, a un approvvigionamento energetico sicuro e indipendente e al rafforzamento della Svizzera come polo di innovazione.
    /it/media/si-alla-legge-sugli-obiettivi-in-materia-di-protezione-del-clima
  • Rapporto di sintesi dell’IPCC: siamo quasi fuori tempo massimo

    Il nuovo rapporto di sintesi del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPPC) rivela un’allarmante mancanza di ambizioni: finora nessun Paese è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi. Molti degli effetti della crisi climatica già in atto sono peggiori di quanto previsto nell’ultimo rapporto di questo tipo, risalente al 2014. L’ambiente va protetto meglio, perché è la nostra arma per risolvere la crisi climatica: secondo i calcoli dell’ICCP, negli ultimi dieci anni ha assorbito il 54% delle emissioni di CO2 prodotte dall’uomo. Il WWF spera che i risultati del rapporto di sintesi dell’ICCP incoraggino i governi a ridurre più rapidamente le emissioni. Citazioni: Thomas Häusler, esperto del clima di WWF Svizzera «Non ci resta molto tempo: non c’è un Paese che sia sulla buona strada verso l’obiettivo degli 1,5 gradi. Dobbiamo smettere di bruciare benzina, diesel, gas naturale e carbone, e dobbiamo farlo subito: è questo è l’unico modo per limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale e scongiurare i peggiori pericoli della crisi climatica». «Con il voto del 18 giugno per la legge sulla protezione del clima abbiamo la possibilità di assumerci le nostre responsabilità e di fare in modo che la Svizzera si metta sulla strada giusta in tempi rapidi». Dott.ssa Stephanie Roe, capo ricercatrice del WWF per il clima e l’energia e autrice principale del rapporto del Gruppo di lavoro III dell’IPCC sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. «La scienza dimostra che non stiamo facendo abbastanza per fronteggiare questa crisi. Con le emissioni attuali, che si collocano al livello più alto della storia dell’umanità, siamo completamente fuori strada e il tempo massimo per limitare il riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi si sta lentamente esaurendo». In occasione di una conferenza della durata di una settimana, da lunedì 13 marzo l’IPCC si riunisce a Interlaken per fare il punto della situazione sullo stato attuale delle conoscenze della ricerca sul clima. Leader del mondo della scienza e dei governi illustreranno la gravità della situazione attuale e i rischi legati alla crisi climatica, ma anche soluzioni e possibili approcci. I rappresentanti dei governi analizzeranno e discuteranno riga per riga il documento di sintesi per i legislatori del Sesto Rapporto IPCC (AR6, Summary for Policymakers). Una volta approvato, il «Climate Change 2023: Synthesis Report» sarà pubblicato il 20 marzo 2023. Con un totale di 10.000 pagine, esso mette insieme i risultati di sei rapporti secondari elaborati negli ultimi anni nell’ambito dell’AR6 valutando migliaia di studi sul clima e rappresenta quindi la panoramica più esaustiva attualmente disponibile sul riscaldamento globale, le cause principali che lo determinano, gli impatti e le soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra e adattare il mondo alle conseguenze del riscaldamento. I risultati dei rapporti parziali già pubblicati che confluiranno in questo rapporto di sintesi ci avvertono che, con concentrazioni di CO2 nell’atmosfera al livello più alto degli ultimi due milioni di anni e un livello dei mari che si innalza al ritmo più rapido mai verificatosi negli ultimi 3000 anni, il nostro pianeta è in quella che si può considerare una «zona di pericolo». I rapporti mostrano inoltre che l’attuale riscaldamento di 1,1 gradi Celsius ha già causato in tutto il mondo pericolosi sconvolgimenti alla natura e al benessere umano, con conseguenze climatiche peggiori di quelle previste nell’ultimo rapporto di sintesi dell’IPCC, risalente al 2014. Il rapporto di sintesi rivela anche un allarmante divario di ambizioni: i risultati già noti del Gruppo di lavoro III dimostrano che, nonostante singole iniziative politiche lodevoli, le emissioni di gas serra hanno continuato a crescere raggiungendo il livello più alto della storia dell’umanità. Siamo dunque ben lontani dal frenare con sufficiente rapidità ulteriori aumenti di temperatura e, sulla base degli impegni politici e finanziari già stabiliti fino al 2030, è praticamente impossibile limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. Il rapporto dell’IPCC non mira a imporre ai Paesi il percorso politico dettagliato per una migliore protezione del clima, ma il WWF è convinto che da un lato migliorerà le basi scientifiche per misure climatiche più efficaci e, dall’altro, spronerà i governi a intraprendere azioni urgenti e necessarie, come per esempio misure immediate per eliminare gradualmente i combustibili fossili. È questo è l’unico modo per ridurre rapidamente le emissioni di CO2 in tutti i settori dell’economia. Allo stesso tempo, è necessario proteggere e rigenerare meglio l’ambiente, perché solo un ambiente intatto ci permette di fermare il riscaldamento globale. Contatto: Lydia Ebersbach, consulente per la comunicazione del WWF, lydia.ebersbach@wwf.ch
    /it/media/rapporto-di-sintesi-dellipcc-siamo-quasi-fuori-tempo-massimo
  • Earth Hour: regala un'ora alla Terra!

    Durante l'Ora della Terra, celebri monumenti quali l'Empire State Building di New York o il Taj Mahal in India rimangono nell’oscurità più assoluta. Il WWF invita a inviare un segnale per il nostro pianeta e per una maggiore protezione del clima, e a votare SÌ alla legge sul clima il 18 giugno. Anche circa 20 città e comuni svizzeri partecipano a questa iniziativa, oscurando i monumenti che le contraddistinguono.   Sabato prossimo, 25 marzo 2023, cittadini e città in Svizzera, in Liechtenstein e in 190 Paesi del mondo parteciperanno all'Ora della Terra, dando l'esempio e spegnendo le luci per un'ora alle 20.30, oppure facendo consapevolmente qualcosa per il nostro pianeta. Citazioni di Thomas Vellacott, CEO di WWF Svizzera:  «Vorrei che il maggior numero possibile di persone regalasse un’ora alla Terra e considerasse cosa può fare personalmente per fornire un contributo alla tutela della natura e del clima, ad esempio esaminando gli argomenti a favore del SÌ alla legge sul clima che voteremo il 18 giugno». «Con l'Ora della Terra, segnaliamo ai decisori elvetici e nel mondo che è finalmente giunto il momento di riconoscere le chiare conclusioni dell’IPCC e di agire».   «Il fatto che così tante città e persone partecipino all'Ora della Terra dimostra quanto le persone abbiano a cuore la protezione della natura». Il rapporto di sintesi dell’IPCC di recente pubblicazione mostra chiaramente quanto sia urgente agire per contrastare la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Con l'Ora della Terra, sproniamo a più di un semplice spegnimento simbolico delle luci. Con il motto «Regala un'ora alla Terra», questo fine settimana incoraggiamo la popolazione a attivarsi e a restituire qualcosa al nostro pianeta: 60 minuti da trascorrere in molti modi diversi. Un regalo speciale per la nostra Terra potrebbe essere quello di utilizzare l'Ora della Terra per comprendere le argomentazioni a favore della legge sul clima e convincere amici, vicini e colleghi a votare Sì alle urne il 18 giugno. Che si tratti di quest'ora consapevole per il clima, di cucinare un menu vegano, di calcolare la propria impronta di CO2 o di piantumare il proprio giardino: insieme, una singola ora si trasforma in numerose migliaia di ore per il nostro pianeta. In Svizzera e Liechtenstein, numerose città e comuni partecipano nuovamente alla campagna mondiale per l'ambiente, lasciando nell'oscurità i loro monumenti simbolo: ad esempio, i monumenti di Sierre, la Torre delle Streghe di Sion, il Jet d'eau di Ginevra, gli emblemi di San Gallo, i monumenti di Baden e Burgdorf, il centro storico di Lenzburg e la cattedrale di San Fiorino a Vaduz.  L'idea di dedicare alla Terra del tempo supplementare viene ripresa da un numero sempre maggiore di comuni: San Gallo, ad esempio, offre un intero weekend dell'Ora della Terra, ivi compresa una passeggiata sulla biodiversità, mentre oltre al discorso di un leader Burgdorf organizza anche un poetry slam. Con il Cern, l'organizzazione europea per la ricerca fisica di base di Ginevra, anche un istituto di ricerca di rilevanza mondiale partecipa all'Ora della Terra.  Contatto: Lydia Ebersbach, consulente per la comunicazione presso il WWF, lydia.ebersbach@wwf.ch Ulteriori informazioni - Link al calcolatore dell’impronta ecologica: https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica - Queste alcune delle città e dei comuni svizzeri e del Liechtenstein partecipanti nel 2023: Baden, Burgdorf, Ennetbaden, Killwangen, Mellingen, Neuenhof, Wettingen, Lenzburg, San Gallo, Muttenz, Vaduz, Delémont, Ecublens, Friburgo, Ginevra, Montreux, Sierre, Sion, Vevey, Yverdon-les-Bains, Chiasso, Mendrisio  
    /it/media/earth-hour-regala-unora-alla-terra
  • Losanna al primo posto nel concorso sul clima del WWF

    Sette città svizzere hanno partecipato alla sfida globale «One Planet City Challenge» (OPCC) del WWF, che ne ha preso in esame le strategie e misure climatiche. Losanna, Zurigo e Basilea passeranno ora alla finale internazionale.  
    /it/media/losanna-al-primo-posto-nel-concorso-sul-clima-del-wwf
  • Swiss Overshoot Day: si potrebbe sfruttare meno?

    Il 13 maggio segna il giorno in cui, se tutti vivessero come noi in Svizzera, le risorse della Terra si esaurirebbero. Il WWF Svizzera invita tutti a calcolare e migliorare la propria impronta ecologica. •    Se tutte le persone vivessero come noi in Svizzera, ci servirebbero 2,8 Terre. •    La Svizzera copre il 77% del suo fabbisogno di risorse biologiche importandole. •    Le cause principali sono l'alimentazione, la mobilità, l'edilizia e il riscaldamento. •    Tutti possono contribuire alla conservazione delle risorse senza dover davvero rinunciare a nulla.  
    /it/media/swiss-overshoot-day-si-potrebbe-sfruttare-meno
  • Se il Cervino si sgretola e le cascate del Reno si prosciugano?

    «Non diventeranno così, vero?», si sono domandate stupite le persone che questa settimana hanno visitato le cascate del Reno. Grazie a un’iniziativa di WWF Svizzera, non solo hanno potuto ammirare le vere cascate del Reno, oggi ricche d’acqua, ma hanno avuto anche l’occasione di vedere come saranno nel 2085. Con l’intelligenza artificiale, WWF ha mostrato in che modo la crisi climatica potrebbe cambiare in futuro i paesaggi familiari.
    /it/media/se-il-cervino-si-sgretola-e-le-cascate-del-reno-si-prosciugano
  • Specchio, speccio...chi sono i politici più ecosostenibili del reame?

    Chi si impegna davvero per l'ambiente? L'ecorating di Alleanza Ambiente (Greenpeace, Birdlife, Pro Natura, SES, ATA e WWF) analizza a fondo i candidati al Palazzo Federale, aiutando a scegliere gli elettori che in autunno intendono votare per l’ecologia. Ecco i risultati:
    /it/media/specchio-speccio...chi-sono-i-politici-piu-ecosostenibili-del-reame
  • Studio del WWF: La biodiversità diventa un fattore chiave per l’economia

    Insieme a Bain & Company, il WWF ha esaminato per la prima volta l’impatto globale sulla biodiversità di 21 aziende svizzere, che insieme generano un fatturato di 350 miliardi di franchi. Lo studio illustra quali sono i rischi economici a cui le aziende sono esposte a causa della perdita di biodiversità, come esse proteggono la biodiversità oggi, come possono rendere sistematico il loro impegno e quali opportunità ne derivano.
    /it/media/studio-del-wwf-la-biodiversita-diventa-un-fattore-chiave-per-leconomia
  • Politica ambientale: unire le forze per cambiare le cose

    Politica ambientale: unire le forze per cambiare le cose
    /it/media/politica-ambientale-unire-le-forze-per-cambiare-le-cose
  • Alpi svizzere: in netta riduzione le aggressioni mortali ad animali da reddito da parte dei lupi

    Sebbene la popolazione di lupi in Svizzera sia nuovamente aumentata e il numero di pecore in estivazione sia rimasto stabile, quest’anno sono diminuite le aggressioni mortali agli animali da reddito. Se attuata in modo adeguato, la protezione delle greggi risulta generalmente efficace: nel Vallese, per esempio, anche quest’anno l’80 delle perdite si sono verificate in greggi senza alcuna protezione.
    /it/media/alpi-svizzere-in-netta-riduzione-le-aggressioni-mortali-ad-animali-da-reddito-da-parte-dei-lupi
  • Rating WWF del settore orologiero e dei gioielli: c’è ancora ampio margine di miglioramento

    L’industria orologiera e dei gioielli dimostra di aver migliorato i propri sforzi di sostenibilità per quanto riguarda la protezione del clima e la rendicontazione delle proprie attività. In fatto di trasparenza, biodiversità e diritti umani, invece, molti marchi sono ancora agli inizi. Lo dimostrano i risultati del rating internazionale del settore orologiero e dei gioielli pubblicato oggi da WWF Svizzera, dal titolo «Time for change: Demanding more transparency and responsibility in the watch and jewellery sector».
    /it/media/rating-wwf-del-settore-orologiero-e-dei-gioielli-ce-ancora-ampio-margine-di-miglioramento
  • La nuova Ordinanza sulla caccia: priva di fatti e di logica

    Il 1° dicembre 2023 entrerà in vigore la nuova Ordinanza sulla caccia. Così come è stata adottata dal Consiglio federale è contraria a qualsiasi logica. Dimostra inoltre che la protezione delle specie e l’interazione tra economia alpestre, fauna selvatica e bosco non vengono comprese. L’abbattimento di branchi di lupi non problematici non farà che aggravare la situazione dei danni nelle Alpi. Ora starà ai Cantoni agire con cognizione di causa e secondo le intenzioni della legge e del Parlamento. 
    /it/media/la-nuova-ordinanza-sulla-caccia-priva-di-fatti-e-di-logica
  • Serpenti vivi e vino di cobra in valigia

    Una collana di corallo per la nonna? Una bottiglia di whisky con dentro uno scorpione per un amico? Le vacanze di Natale sono alle porte e molti svizzeri le trascorreranno al caldo sole del Sud-Est asiatico o dell’Africa. Spesso al rientro portano con sé qualche souvenir, ma non sanno che nella maggior parte dei casi questi oggetti hanno contribuito allo sfruttamento della natura, alla minaccia delle specie o alla sofferenza di animali. La versione aggiornata della Guida WWF sui souvenir aiuta a fare chiarezza.
    /it/media/serpenti-vivi-e-vino-di-cobra-in-valigia
  • Finisce la COP28: successo parziale

    Dopo una controversa proroga, i 197 partecipanti alla conferenza mondiale sul clima COP28 a Dubai hanno raggiunto un consenso. Il WWF considera quelli che sono probabilmente i negoziati più importanti dopo il vertice di Parigi come un successo parziale con un effetto per il futuro di tutti - anche per la Svizzera.
    /it/media/finisce-la-cop28-successo-parziale
  • Vincitori e vinti del 2023: possiamo fermare l'estinzione delle specie

    I vinti del regno animale nel 2023 sono rappresentativi di migliaia di specie a rischio: per leoni, pinguini di Humboldt, salmoni dell'Atlantico, delfini di fiume, colubri lisci e asproni in Svizzera, oppure gli anfibi di tutto il mondo la situazione peggiora. Nel 2023 vi sono stati però anche risvolti positivi, come dimostrano i vincitori del rapporto annuale del WWF: dai leopardi delle nevi alle tigri e ai rinoceronti africani, fino ai bisonti del Caucaso, ai cervi nobili e alle raganelle in Svizzera.
    /it/media/vincitori-e-vinti-del-2023-possiamo-fermare-lestinzione-delle-specie
  • Soddisfatti ma ancora scettici

    Il WWF è soddisfatto dell’odierna decisione del Consiglio degli Stati di ratificare l’accordo di Parigi sul clima. Ora è fondamentale che gli obiettivi di Parigi siano resi vincolanti nella nuova legge sul CO2. 
    /it/media/soddisfatti-ma-ancora-scettici
  • Scoperte 115 nuove specie nella regione del Grande Mekong

    Una lucertola coccodrillo, una tartaruga mangiatrice di lumache e un pipistrello ferro di cavallo: tutti animali che senza problemi potrebbe far parte del cast di Star Wars. Si tratta di tre delle 115 nuove specie scoperte nel 2016 nella regione del Grande Mekong, secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dal WWF.
    /it/media/scoperte-115-nuove-specie-nella-regione-del-grande-mekong
  • Sudafrica, ogni giorno muoiono tre rinoceronti

    In occasione della Giornata mondiale del rinoceronte, che si celebra il 22 settembre, il WWF presenta nuovi dati sconvolgenti: solo in Sudafrica, ogni giorno vengono uccisi tre rinoceronti. Dal 2007 ad oggi – su tutto il continente africano – sono stati uccisi oltre 7.100 esemplari. Il mercato nero prospera come non mai. Sul continente rimangono ancora 25 mila unità. Secondo il WWF la popolazione di rinoceronti è seriamente a rischio.
    /it/media/sudafrica-ogni-giorno-muoiono-tre-rinoceronti
  • Pomata di ossa di tigre per la suocera

    Cobra morti dentro a bottiglie di whisky, coccodrilli imbalsamati, coralli, gioielli in avorio, tarantole e farfalle rare: molti turisti portano a casa piccoli ricordi dalle vacanze. Ma spesso acquistano souvenir senza sapere che potrebbero essere prodotti derivati da specie protette. La guida ai souvenir del WWF fornisce consigli utili per fare la scelta giusta.
    /it/media/pomata-di-ossa-di-tigre-per-la-suocera
  • Belize, scienziati scoprono una specie sconosciuta di squalo martello

    Questa settimana degli scienziati hanno scoperto nel mare del Belize una specie di squalo martello finora sconosciuta. La scoperta dimostra quanto sia urgente proteggere questa straordinaria parte dei Caraibi, che registra la barriera corallina più lunga dell’emisfero settentrionale. Il WWF ora incita il governo del Belize a prendere ulteriori provvedimenti per la sua salvaguardia.
    /it/media/belize-scienziati-scoprono-una-specie-sconosciuta-di-squalo-martello
  • Revisione dell’ordinanza sui prodotti fitosanitari: la Svizzera diventerà un ricettacolo di pesticidi problematici?

    L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) intende rivedere l'ordinanza sui prodotti fitosanitari (OPF) dietro pressione della maggioranza parlamentare. Ecco per quale motivo la bozza presentata è pericolosa.
    /it/media/revisione-dellordinanza-sui-prodotti-fitosanitari-la-svizzera-diventera-un-ricettacolo-di-pesticidi