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I rutti delle vacche: killer del clima, che peggiorano il bilancio ecologico
Le bevande alternative al latte derivate da soia, avena o farro hanno un'impronta climatica significativamente inferiore rispetto al latte vaccino: lo dimostra un confronto commissionato da WWF Svizzera. I rutti al metano delle vacche da latte svizzere e la produzione del loro mangime contribuiscono al riscaldamento globale e mettono dunque a rischio la nostra stessa esistenza. Il metano è un gas dannoso per il clima. Il consumo di bevande vegetali sostitutive del latte aiuta a ridurre queste emissioni.
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Accordo sul clima di Parigi: la Svizzera abbandonerà le energie fossili entro il 2038
Allo scadere del termine referendario di questa sera, la Svizzera potrà definitivamente ratificare l’accordo sul clima di Parigi. Secondo i calcoli effettuati dal WWF, se la Svizzera vorrà raggiungere gli obiettivi sanciti dall’accordo, a partire dal 2038 non potrà più utilizzare combustibili come petrolio, carbone e metano.
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Swiss Overshoot Day: le risorse a disposizione per il 2019 sono esaurite
Domani (7 maggio) è lo Swiss Overshoot Day. In parole povere: la popolazione svizzera avrà consumato più risorse naturali di quante ne dispone per l’intero 2019. Il WWF ha aggiornato il calcolatore dell’impronta ecologica, quindi ora è possibile conoscere la propria impronta ecologica, così come qualche pratico consiglio per avere uno stile di vita più ecosostenibile.
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In Svizzera abbiamo raggiunto l’Overshoot Day
Abbiamo esaurito le risorse: oggi, 13 maggio 2022, la Svizzera ha praticamente svuotato la sua “dispensa” e da domani inizierà a forzare di nuovo i limiti del pianeta. Eppure, vivere in modo sostenibile non è una stregoneria. Il WWF Svizzera ha raccolto semplici consigli per la quotidianità. Inoltre, con il calcolatore dell’impronta ecologica ognuno può scoprire quanti pianeti consuma con il proprio stile di vita.
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Swiss Overshoot Day: si potrebbe sfruttare meno?
Il 13 maggio segna il giorno in cui, se tutti vivessero come noi in Svizzera, le risorse della Terra si esaurirebbero. Il WWF Svizzera invita tutti a calcolare e migliorare la propria impronta ecologica. • Se tutte le persone vivessero come noi in Svizzera, ci servirebbero 2,8 Terre. • La Svizzera copre il 77% del suo fabbisogno di risorse biologiche importandole. • Le cause principali sono l'alimentazione, la mobilità, l'edilizia e il riscaldamento. • Tutti possono contribuire alla conservazione delle risorse senza dover davvero rinunciare a nulla.
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Earth Hour: regala un'ora alla Terra!
Durante l'Ora della Terra, celebri monumenti quali l'Empire State Building di New York o il Taj Mahal in India rimangono nell’oscurità più assoluta. Il WWF invita a inviare un segnale per il nostro pianeta e per una maggiore protezione del clima, e a votare SÌ alla legge sul clima il 18 giugno. Anche circa 20 città e comuni svizzeri partecipano a questa iniziativa, oscurando i monumenti che le contraddistinguono. Sabato prossimo, 25 marzo 2023, cittadini e città in Svizzera, in Liechtenstein e in 190 Paesi del mondo parteciperanno all'Ora della Terra, dando l'esempio e spegnendo le luci per un'ora alle 20.30, oppure facendo consapevolmente qualcosa per il nostro pianeta. Citazioni di Thomas Vellacott, CEO di WWF Svizzera: «Vorrei che il maggior numero possibile di persone regalasse un’ora alla Terra e considerasse cosa può fare personalmente per fornire un contributo alla tutela della natura e del clima, ad esempio esaminando gli argomenti a favore del SÌ alla legge sul clima che voteremo il 18 giugno». «Con l'Ora della Terra, segnaliamo ai decisori elvetici e nel mondo che è finalmente giunto il momento di riconoscere le chiare conclusioni dell’IPCC e di agire». «Il fatto che così tante città e persone partecipino all'Ora della Terra dimostra quanto le persone abbiano a cuore la protezione della natura». Il rapporto di sintesi dell’IPCC di recente pubblicazione mostra chiaramente quanto sia urgente agire per contrastare la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Con l'Ora della Terra, sproniamo a più di un semplice spegnimento simbolico delle luci. Con il motto «Regala un'ora alla Terra», questo fine settimana incoraggiamo la popolazione a attivarsi e a restituire qualcosa al nostro pianeta: 60 minuti da trascorrere in molti modi diversi. Un regalo speciale per la nostra Terra potrebbe essere quello di utilizzare l'Ora della Terra per comprendere le argomentazioni a favore della legge sul clima e convincere amici, vicini e colleghi a votare Sì alle urne il 18 giugno. Che si tratti di quest'ora consapevole per il clima, di cucinare un menu vegano, di calcolare la propria impronta di CO2 o di piantumare il proprio giardino: insieme, una singola ora si trasforma in numerose migliaia di ore per il nostro pianeta. In Svizzera e Liechtenstein, numerose città e comuni partecipano nuovamente alla campagna mondiale per l'ambiente, lasciando nell'oscurità i loro monumenti simbolo: ad esempio, i monumenti di Sierre, la Torre delle Streghe di Sion, il Jet d'eau di Ginevra, gli emblemi di San Gallo, i monumenti di Baden e Burgdorf, il centro storico di Lenzburg e la cattedrale di San Fiorino a Vaduz. L'idea di dedicare alla Terra del tempo supplementare viene ripresa da un numero sempre maggiore di comuni: San Gallo, ad esempio, offre un intero weekend dell'Ora della Terra, ivi compresa una passeggiata sulla biodiversità, mentre oltre al discorso di un leader Burgdorf organizza anche un poetry slam. Con il Cern, l'organizzazione europea per la ricerca fisica di base di Ginevra, anche un istituto di ricerca di rilevanza mondiale partecipa all'Ora della Terra. Contatto: Lydia Ebersbach, consulente per la comunicazione presso il WWF, lydia.ebersbach@wwf.ch Ulteriori informazioni - Link al calcolatore dell’impronta ecologica: https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica - Queste alcune delle città e dei comuni svizzeri e del Liechtenstein partecipanti nel 2023: Baden, Burgdorf, Ennetbaden, Killwangen, Mellingen, Neuenhof, Wettingen, Lenzburg, San Gallo, Muttenz, Vaduz, Delémont, Ecublens, Friburgo, Ginevra, Montreux, Sierre, Sion, Vevey, Yverdon-les-Bains, Chiasso, Mendrisio
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Swiss Overshoot Day: viviamo come se non ci fosse un domani
Domani, venerdì 8 maggio, è lo Swiss Overshoot Day: la popolazione svizzera avrà esaurito più risorse naturali di quante fossero disponibili per l'intero 2020.
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Earth Overshoot Day: dal 22 agosto il mondo vivrà a credito
Domani, 22 agosto 2020, è l’Earth Overshoot Day: a partire da questo giorno, la popolazione mondiale avrà consumato ed utilizzato più risorse di quante la Terra ne possa rigenerare durante l’anno.
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Swiss Overshoot Day: la Svizzera non ha più risorse
Dall'11 maggio 2021, la popolazione svizzera consuma più risorse naturali di quante siano a sua disposizione per tutto l’anno.
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Earth Overshoot Day: a fine luglio abbiamo esaurito le risorse della Terra
Domani è Earth Overshoot Day. In parole povere: gli esseri umani avranno esaurito le risorse naturali messe a disposizione della Terra per il 2019 con cinque mesi d’anticipo.
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Abbandonare la compensazione di CO2
Una guida del WWF per le aziende mostra l’utilità di finanziamenti aggiuntivi a favore del clima e come sia possibile stimare realisticamente i costi dell’impatto climatico secondo il principio del «denaro per tonnellata». La Conferenza mondiale sul clima in Egitto mette in luce anche gli sforzi delle aziende per la protezione del clima. Tuttavia, esse troppo spesso si affidano ancora soltanto alla compensazione delle emissioni, cosa che alla COP 27 è stata aspramente criticata dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. «L’acquisto di crediti di CO2 non è una misura sufficiente per proteggere il clima», afferma Lene Petersen, esperta di protezione del clima di WWF Svizzera, e aggiunge: «È quanto mai urgente sviluppare un nuovo modello di finanziamenti aggiuntivi in favore del clima». Ma come possono le aziende mettere a disposizione fondi aggiuntivi per finanziare la protezione del clima a livello globale? Elaborata congiuntamente da WWF Svizzera e Germania, la nuova guida del WWF «PRONTI PER PARIGI. Un nuovo modello per la compensazione delle emissioni di CO2: come le aziende dovrebbero finanziare la protezione del clima» (disponibile solo in inglese con il titolo FIT FOR PARIS - Replacing Kyoto-style CO2 offsetting: How companies should finance additional climate action), mostra come ciò può funzionare senza greenwashing e slogan puramente pubblicitari come «climaneutrale». Petersen afferma: «Per le aziende la cosa più importante rimane ridurre le emissioni di gas serra secondo un obiettivo climatico basato su evidenze scientifiche e lungo l’intera catena del valore, cioè dall’ambito 1 al 3. Solo così le loro strategie climatiche saranno “Pronte per Parigi”. E solo in questo modo il mondo avrà la possibilità di rimanere entro il limite di 1,5 gradi stabilito dall’Accordo di Parigi». Tuttavia, per le aziende i finanziamenti aggiuntivi in favore del clima sono una componente importante delle strategie climatiche compatibili con Parigi. Se vogliamo che il mondo arrivi all’obiettivo zero emissioni nette di serra entro il 2050 è necessario colmare un enorme deficit finanziario di diverse centinaia di miliardi di dollari. «Le aziende possono contribuire a colmare questo deficit e a raggiungere l’obiettivo globale emissioni nette zero. Per farlo, devono ridurre le loro emissioni future e allo stesso tempo assumersi la responsabilità finanziaria per quelle che continuano a generare», dichiara Petersen. Se le aziende vogliono contribuire a una decarbonizzazione globale più rapida in veste di cosiddetti «Climate Steward», devono mettere fine alle dubbie dichiarazioni di neutralità frutto del principio «tonnellata per tonnellata». «L’ideale sarebbe tradurre tutte le emissioni che si continuano a generare in costi concreti dell’impatto climatico» afferma Petersen. Secondo l’Agenzia Federale tedesca per l’Ambiente, attualmente tali costi si aggirano intorno a 200 franchi per tonnellata di CO2. Con emissioni iniziali elevate, questo calcolo può arrivare a somme consistenti; per questo motivo la guida del WWF raccomanda di aumentare gradualmente il prezzo stimato del CO2 e di prendere in considerazione a poco a poco tutte le emissioni di gas serra. Il budget quantificato viene quindi investito in progetti di protezione del clima diversificati, ad esempio in programmi Landscape e soluzioni nature-based. Così facendo, il più efficace finanziamento basato su quello che possiamo definire «denaro per tonnellata» va a sostituire gradualmente il vecchio principio della «tonnellata per tonnellata». In questo modo i «Climate Steward» sostengono la trasformazione sistematica e danno un prezzo realistico ai loro danni al clima, invece di usare metodi dubbi per compensare retroattivamente le emissioni: si tratta di una base importante per mettere in piedi strategie climatiche aziendali compatibili con Parigi. Ulteriori informazioni Link Guidance (tedesco) Link versione breve (inglese) Contatto Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, 076 552 18 70, susanna.petrone@wwf.ch Lene Petersen, WWF Svizzera, esperta di protezione del clima (intervista possibile in tedesco, inglese e francese), 044 297 21 84, lene.petersen@wwf.ch
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Earth Overshoot Day: il 1° agosto abbiamo esaurito le risorse della Terra
Dopo soli sette mesi dall’inizio dell’anno, la popolazione mondiale ha già consumato il budget di risorse dell’intera annata. Il primo agosto si celebrerà la festa nazionale Svizzera, ma sarà anche il cosiddetto Earth Overshoot Day. Seguendo sette consigli del WWF Svizzera è possibile iniziare a risparmiare risorse durante il tradizionale picnic del primo agosto.
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Rapporto di sintesi dell’IPCC: siamo quasi fuori tempo massimo
Il nuovo rapporto di sintesi del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPPC) rivela un’allarmante mancanza di ambizioni: finora nessun Paese è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi. Molti degli effetti della crisi climatica già in atto sono peggiori di quanto previsto nell’ultimo rapporto di questo tipo, risalente al 2014. L’ambiente va protetto meglio, perché è la nostra arma per risolvere la crisi climatica: secondo i calcoli dell’ICCP, negli ultimi dieci anni ha assorbito il 54% delle emissioni di CO2 prodotte dall’uomo. Il WWF spera che i risultati del rapporto di sintesi dell’ICCP incoraggino i governi a ridurre più rapidamente le emissioni. Citazioni: Thomas Häusler, esperto del clima di WWF Svizzera «Non ci resta molto tempo: non c’è un Paese che sia sulla buona strada verso l’obiettivo degli 1,5 gradi. Dobbiamo smettere di bruciare benzina, diesel, gas naturale e carbone, e dobbiamo farlo subito: è questo è l’unico modo per limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale e scongiurare i peggiori pericoli della crisi climatica». «Con il voto del 18 giugno per la legge sulla protezione del clima abbiamo la possibilità di assumerci le nostre responsabilità e di fare in modo che la Svizzera si metta sulla strada giusta in tempi rapidi». Dott.ssa Stephanie Roe, capo ricercatrice del WWF per il clima e l’energia e autrice principale del rapporto del Gruppo di lavoro III dell’IPCC sulla mitigazione dei cambiamenti climatici. «La scienza dimostra che non stiamo facendo abbastanza per fronteggiare questa crisi. Con le emissioni attuali, che si collocano al livello più alto della storia dell’umanità, siamo completamente fuori strada e il tempo massimo per limitare il riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi si sta lentamente esaurendo». In occasione di una conferenza della durata di una settimana, da lunedì 13 marzo l’IPCC si riunisce a Interlaken per fare il punto della situazione sullo stato attuale delle conoscenze della ricerca sul clima. Leader del mondo della scienza e dei governi illustreranno la gravità della situazione attuale e i rischi legati alla crisi climatica, ma anche soluzioni e possibili approcci. I rappresentanti dei governi analizzeranno e discuteranno riga per riga il documento di sintesi per i legislatori del Sesto Rapporto IPCC (AR6, Summary for Policymakers). Una volta approvato, il «Climate Change 2023: Synthesis Report» sarà pubblicato il 20 marzo 2023. Con un totale di 10.000 pagine, esso mette insieme i risultati di sei rapporti secondari elaborati negli ultimi anni nell’ambito dell’AR6 valutando migliaia di studi sul clima e rappresenta quindi la panoramica più esaustiva attualmente disponibile sul riscaldamento globale, le cause principali che lo determinano, gli impatti e le soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra e adattare il mondo alle conseguenze del riscaldamento. I risultati dei rapporti parziali già pubblicati che confluiranno in questo rapporto di sintesi ci avvertono che, con concentrazioni di CO2 nell’atmosfera al livello più alto degli ultimi due milioni di anni e un livello dei mari che si innalza al ritmo più rapido mai verificatosi negli ultimi 3000 anni, il nostro pianeta è in quella che si può considerare una «zona di pericolo». I rapporti mostrano inoltre che l’attuale riscaldamento di 1,1 gradi Celsius ha già causato in tutto il mondo pericolosi sconvolgimenti alla natura e al benessere umano, con conseguenze climatiche peggiori di quelle previste nell’ultimo rapporto di sintesi dell’IPCC, risalente al 2014. Il rapporto di sintesi rivela anche un allarmante divario di ambizioni: i risultati già noti del Gruppo di lavoro III dimostrano che, nonostante singole iniziative politiche lodevoli, le emissioni di gas serra hanno continuato a crescere raggiungendo il livello più alto della storia dell’umanità. Siamo dunque ben lontani dal frenare con sufficiente rapidità ulteriori aumenti di temperatura e, sulla base degli impegni politici e finanziari già stabiliti fino al 2030, è praticamente impossibile limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. Il rapporto dell’IPCC non mira a imporre ai Paesi il percorso politico dettagliato per una migliore protezione del clima, ma il WWF è convinto che da un lato migliorerà le basi scientifiche per misure climatiche più efficaci e, dall’altro, spronerà i governi a intraprendere azioni urgenti e necessarie, come per esempio misure immediate per eliminare gradualmente i combustibili fossili. È questo è l’unico modo per ridurre rapidamente le emissioni di CO2 in tutti i settori dell’economia. Allo stesso tempo, è necessario proteggere e rigenerare meglio l’ambiente, perché solo un ambiente intatto ci permette di fermare il riscaldamento globale. Contatto: Lydia Ebersbach, consulente per la comunicazione del WWF, lydia.ebersbach@wwf.ch
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Se il Cervino si sgretola e le cascate del Reno si prosciugano?
«Non diventeranno così, vero?», si sono domandate stupite le persone che questa settimana hanno visitato le cascate del Reno. Grazie a un’iniziativa di WWF Svizzera, non solo hanno potuto ammirare le vere cascate del Reno, oggi ricche d’acqua, ma hanno avuto anche l’occasione di vedere come saranno nel 2085. Con l’intelligenza artificiale, WWF ha mostrato in che modo la crisi climatica potrebbe cambiare in futuro i paesaggi familiari.
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Vertice ONU sul clima: il WWF Svizzera chiede che vengano ridotte più rapidamente le emissioni di gas serra
In occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in Egitto, il WWF si batte affinché le emissioni globali di gas serra vengano ridotte più rapidamente e chiede che la Svizzera si assuma una parte equa dei pagamenti di compensazione in favore dei Paesi particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici.
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La popolazione di vertebrati si è ridotta del 60% a causa dell’uomo
La perdita degli habitat, la caccia illegale, la pesca eccessiva e l’agricoltura non sostenibile hanno causato la graduale scomparsa di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci. Le popolazioni animali sono sempre più messe alle strette dalle attività umane, come dimostrano gli ultimi dati del Living Planet Report del WWF pubblicato oggi. La nostra organizzazione ambientalista invita la comunità globale a unirsi in un accordo per la natura e le persone. Un “Global Deal for Nature” potrebbe invertire la tendenza contrastando la perdita della biodiversità.
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Il WWF punta su obiettivi e progressi misurabili - il nuovo rapporto sulle partnership aziendali 2020
Un'economia sostenibile che rispetti i limiti delle capacità di carico del nostro pianeta richiede una trasformazione verso prodotti e modelli di business rispettosi delle risorse e del clima nonché compatibili con standard sociali: su questo il WWF e i suoi partner sono concordi. Il "Rapporto sulle partnership aziendali del WWF", compilato da PwC, viene pubblicato oggi.
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Statistiche sul CO2: le apparenze ingannano
Secondo il WWF, le ultime statistiche sul CO2 dell'UFAM dovrebbero essere valutate con estrema cautela. Stanti tali informazioni, nel 2020 le emissioni sono infatti risultate essere leggermente inferiori rispetto all'anno precedente; tuttavia, una disamina dei dati di vendita delle nuove automobili e dei sistemi di riscaldamento mostra chiaramente che gli svizzeri continuano ad acquistare veicoli nuovi e più inquinanti d’Europa e troppo spesso installano sistemi di riscaldamento a petrolio e gas dannosi per il clima. Ora è la politica a dover agire.
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WWF: il Mediterraneo, un bene prezioso
Secondo uno studio pubblicato oggi dal WWF, il valore economico stimato per il Mediterraneo è pari ad almeno 5600 miliardi di dollari americani. L’eccessivo sfruttamento delle risorse minaccia il funzionamento di questi ecosistemi, fondamentale per la vita marina. Per questo il WWF si impegna per migliorare la tutela del mare nella regione mediterranea.
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Legge sulla CO2: compensare all’estero costa alla Svizzera 3.75 miliardi
Per raggiungere gli obiettivi climatici il Consiglio Federale vuole acquistare una gran quantità di certificati esteri per la compensazione delle emissioni di CO2. Il WWF stima i costi per questi certificati in almeno 3.75 miliardi di franchi. Provvedimenti interni permetterebbero invece di risparmiare.
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Maggioranza del Consiglio nazionale è poco sensibile all’ambiente
Il rating 2018 di Alleanza Ambiente evidenzia chiaramente come la protezione della natura e dell’ambiente non incontra i favori della Camera del popolo nella sua attuale composizione. In particolare i due partiti PLR e UDC, che attualmente rappresentano la maggioranza del Nazionale, non si sono pressoché mai espressi a sostegno di proposte di tutela dell’ambiente. Per contro, il voto delle e dei parlamentari del PBD è risultato leggermente più favorevole all’ambiente rispetto all’anno scorso.
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La frammentazione del territorio mette a rischio la biodiversità
Il WWF Svizzera lancia l’allarme: nel nostro Paese la pianificazione territoriale è arbitraria e lassista e sta facendo scomparire un numero sempre crescente di piante e animali. Il paesaggio è frammentato a causa degli edifici costruiti al di fuori delle zone edificabili e per la costruzione intensiva di strade; gli habitat naturali sono quindi interrotti o ridotti nella loro estensione. In un recente rapporto, il WWF invoca l’azione immediata della politica per preservare la biodiversità.
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Proteggendo il clima oggi, la Svizzera risparmierà un miliardo domani
Grazie alle misure volte a ridurre le emissioni dei gas a effetto serra, la Svizzera non solo fornisce un importante contributo alla protezione del clima, ma si generano anche notevoli risparmi sui costi a livello economico: ne dà prova un nuovo studio della ZHAW, supportato da AEE SUISSE e WWF Svizzera.
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Rating del WWF sulla sostenibilità delle banche al dettaglio svizzere
In che modo le 15 principali banche al dettaglio elvetiche operano con il denaro dei loro clienti dal punto di vista della sostenibilità? Oltre ai rendimenti, alla liquidità e alla sicurezza, anche i fattori ambientali costituiscono un problema? Il WWF intende rianalizzare questi aspetti insieme a PwC Svizzera. In confronto all'ultima pubblicazione del rating di quattro anni fa, da parte degli istituti bancari si notano dei progressi, tuttavia l'attuazione degli obiettivi climatici non è ancora sancita nella loro attività principale. Per far fronte alle sfide del presente, le banche al dettaglio devono fornire un contributo più coerente.
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Rapporto del WWF: le popolazioni di animali si riducono del 69% in tutto il mondo
Il WWF avrebbe voluto scegliere un titolo diverso per questo comunicato stampa, ma il 14° «Living Planet Report 2022», pubblicato oggi, recita in modo drammatico: dal 1970 è scomparso in media il 69% di tutte le popolazioni monitorate di mammiferi, volatili, pesci e rettili. Le cause principali del declino globale delle popolazioni di animali selvatici sono la perdita di habitat, lo sfruttamento, l'inquinamento, la crisi climatica, le patologie e l'introduzione di specie invasive. Il WWF lancia un appello urgente ai governi, alle imprese e all'opinione pubblica: dobbiamo agire con misure vincolanti per fermare la distruzione della biodiversità.
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